La coltivazione dell’ulivo, che nasce circa 6000 anni fa in Asia Minore, ha accompagnato lo sviluppo di tutte le grandi civiltà del bacino del Mediterraneo, accomunate nel riconoscergli caratteri divini.
Nell’antica Grecia, l’ulivo era la pianta sacra della Dea Atena, che lo aveva donato agli uomini, mentre gli Egizi attribuivano ad Iside, dea della fertilità e della magia, il dono dell’albero e degli insegnamenti sul suo utilizzo.
Nell’antica Roma l’ulivo era pianta sacra dedicata a Minerva, ma secondo Diodoro Siculo era stato Mercurio, dio dell’eloquenza e del commercio, a insegnare agli uomini l’arte della coltivazione della pianta.
Oggi la scienza ci conferma quelli che gli antichi avevano già capito: l’olio è un dono del cielo, vero elisir di lunga vita.
L’olio Terra Surti ha un gusto unico e armonico, dalla forte e gradevole carica aromatica, risultato dell’accurata selezione di diverse cultivar autoctone della Valle dell’Anapo e degli Iblei.
L’estrazione è effettuata per spremitura ad una temperatura di 27°, una estrazione “a freddo”, la conservazione avviene in silos di acciaio, in assenza di ossigeno, a temperatura controllata.
Siamo grati e rispettosi della nostra terra, per questo minimizziamo l’impatto ambientale in ogni fase del processo produttivo del nostro olio, riciclandone gli scarti.
L’altitudine, l’esposizione al sole, il terreno calcareo ed il microclima sono elementi importanti per la qualità finale dell’olio.
Il Casal dell’Olio Terra Surti deve il suo nome all’antico nome di Sortino, piccolo paese alle pendici dei Monti Iblei, nell’alta valle dell’Anapo.
Il territorio ancora incontaminato ospita anche il capolavoro archeo-naturalistico di Pantalica, dichiarato Patrimonio dell’Unesco, un profondissimo canyon (cava, in siciliano) scavato dal fiume Anapo.